Un post che è un po’ la summa delle mode del momento. Le mani che stringono e porgono del cibo nella foto, e un cibo che è vegano, e pure a lievitazione naturale, che grazie a Manuela son tornate nella mia cucina sia un licoli ( Tsira) che una pasta madre solida ( Partigiana. Ora, inutile dirvi che i nomi li ha scelti il piccolo di casa…). E c’è pure il titolo paraculo…
Io vegana non riuscirò mai ad esserlo nè in generale amo le etichette eccessivamente restrittive, ma quotidianamente per curiosità e per salute più che per etica ahimè, cerco di scegliere e sperimentare ricette più salutari in cui non ci siano grassi o prodotti di origine animale. Però proprio come ormai non entro più negli abiti pre gravidanza, in questi ultimi tre anni ho imparato anche che tutto quello che si pone dei limiti troppo precisi non fa per me: finisco sempre per uscire di strada anche solo di un passo, per poi deragliare completamente, sepolta anche dai sensi di colpa. E così son diventata fautrice della via di mezzo, quella che da un sapore alle cose anche quando non sono perfette. Allo stesso tempo noto che troppo troppo spesso chi sceglie una via rigida si ritiene detentore di un’unica verità che rende ciechi e presuntuosi, e anche questo non fa per me.
Ehi, magari è un periodo, poi guarisco:D
È così che sono nate queste briochine: inseguendo l’idea di voler avere il sapore di qualcosa che non sono. Cercando di porsi, come via di mezzo, tra il cibo spazzatura e la santità, e finendo con l’essere semplicemente un’ottima merenda:D
Far incordare questo impasto richiederà un po’ di pazienza, e il risultato sarà una pasta malleabile e duttile, che lasciata riposare darà origine a delle pagnotelle soffici come una nuvola. Io ho usato la funzione lievitazione del mio ( finalmente) nuovo forno Whirlpool, che mi ha permesso così di sfidare il gelo di casa mia, che da sempre rende le lievitazioni dei miei prodotti eccessivamente lunghe…
- 400 g di farina di forza
- 120 g di zucchero di canna
- 150 g di lievito madre liquido pronto all'uso
- circa 230 ml di latte di nocciola
- 100 g di pasta di nocciole
- 40 g di cacao amaro
- zucchero in granella e qualche cucchiaio di latte vegetale per decorare
- Setacciate la farina con il cacao. Unite nella ciotola della planetaria la pasta madre e scioglietela in circa 200 ml di latte. Unite la farina e lo zucchero e cominciate ad impastare. Se occorre, se cioè vedete che l'impasto fatica ad incordare ed è troppo duro , aggiungete un'altra goccia di latte.
- Quando l'impasto comincerà ad incordare attaccandosi al gancio, unite anche la pasta di nocciole. Lasciate che recuperi l'incordatura.
- Rovesciate l'impasto su una spianatoia, lasciatelo all'aria per circa 20 minuti. Date un giro di pieghe, formate una palla e mettete in una ciotola. Se volete potete mettere l'impasto in frigorifero e toglierlo la mattina dopo, lasciandogli il tempo di arrivare a temperatura ambiente per poi procedere con la pezzatura.
- Altrimenti lasciatelo lievitare per circa 3 ore, poi procedete formando delle palline di circa 60 g ciascuna.
- Ponetele in una teglia leggermente distanziate e lasciatele lievitare al caldo fino a che saranno gonfie e raddoppiate. Pennellatele con qualche goccia di lette e copritele con la granella di zucchero.
- Cuocete in forno caldo a 180°C per circa 25 minuti.
Io non ve l’ho detto che sono perfette con una pallina di sorbetto …